
Per fortuna, nelle fasi iniziali la malattia non è aggressiva ed è nella maggior parte dei casi curabile. Nella fase avanzata, quando si diffonde ad altri organi, può comunque essere significativamente rallentata grazie a nuovi farmaci. In genere, nelle fasi iniziali non provoca sintomi, motivo per cui la prevenzione è ancora più importante.
Sono noti alcuni fattori di rischio per lo sviluppo del carcinoma prostatico, che devono essere presi in considerazione nella diagnostica. Questi fattori includono:
Ereditarietà – Circa il 9% dei pazienti con carcinoma prostatico presenta una forma ereditaria della malattia.
Età – Il carcinoma prostatico è raro negli uomini sotto i 50 anni. Con l’età, il rischio di sviluppare la malattia aumenta.
Razza – Colpisce più frequentemente gli uomini afroamericani e meno spesso la popolazione asiatica.
Alimentazione – Un elevato consumo di grassi di origine animale aumenta la probabilità di sviluppare il carcinoma prostatico.
I sintomi clinici sono in gran parte determinati dalla posizione anatomica della prostata. Il suo nome in sloveno (“podmehurnica” o “obsečnica”) indica che si trova immediatamente sotto la vescica e circonda la parte iniziale dell’uretra. Il carcinoma prostatico si sviluppa lentamente e per anni non causa disturbi percepibili. Nella fase iniziale è limitato alla prostata. Con la crescita, la ghiandola comprime l’uretra, provocando difficoltà nella minzione: getto urinario debole, sforzo durante la minzione, sensazione di svuotamento incompleto della vescica. Il tessuto tumorale può invadere organi adiacenti, spesso la vescica, dove può ostruire il collo vescicale e l’ingresso degli ureteri, causando difficoltà nel deflusso dell’urina dai reni e compromettendo la loro funzionalità. Spesso si osserva ematuria (sangue nelle urine) e, talvolta, sangue nel liquido seminale. Dolori ossei possono comparire quando il tumore metastatizza all’osso, rendendo il tessuto osseo più fragile e predisposto a fratture patologiche, specialmente nella colonna vertebrale, con possibile paraplegia. L’infiltrazione del midollo osseo può causare anemia.
Il cancro alla prostata è una malattia molto comune. Con l’avanzare dell’età, la sua incidenza aumenta. Il successo del trattamento dipende dalla diagnosi precoce. Per questo motivo, consigliamo agli uomini sopra i cinquant’anni (secondo alcune linee guida, sopra i quarant’anni se hanno un parente di primo grado con cancro alla prostata) di sottoporsi a un controllo preventivo della prostata una volta all’anno. La causa dell’insorgenza del cancro alla prostata non è chiara. Tuttavia, sono stati individuati alcuni fattori di rischio che possono influire su un’incidenza più elevata della malattia. Tra questi rientrano fattori ereditari (gli uomini con più casi di cancro alla prostata in famiglia hanno una maggiore probabilità di ammalarsi), infiammazioni, vita sessuale, fattori ormonali, dieta ricca di acidi grassi saturi, razza…
L’esame di base che deve essere eseguito prima della visita urologica è l’ecografia addominale. Durante la visita preventiva, l’urologo palperà la prostata attraverso il retto (esplorazione rettale digitale – ERD). In questa fase si valuta la dimensione della prostata e la sua consistenza (morbida, elastica, dura), nonché eventuali noduli isolati che possono essere sospetti per tumore. In questo modo si ottiene un’idea delle sue dimensioni e del rapporto con i tessuti circostanti. Una prostata irregolare, poco definita, nodosa, che non può essere palpata con precisione e che risulta fissata ai tessuti circostanti, è tipica di un carcinoma prostatico in fase avanzata. Durante la visita verrà effettuato un prelievo di sangue per il PSA, presente in tutti gli uomini, ma considerato un marcatore molto utile nella diagnosi del carcinoma prostatico. Un valore elevato di PSA non indica necessariamente la presenza di tumore alla prostata. Valori elevati si riscontrano anche in caso di infiammazioni prostatiche, prostate di grandi dimensioni, ritenzione urinaria, massaggio prostatico e dopo cistoscopia. In presenza di risultati sospetti per carcinoma prostatico, si opta per una mpMRI della prostata o per un’ecografia transrettale immediata con biopsia prostatica (TRUS). Il tessuto prelevato viene analizzato dal patologo, che fornisce la diagnosi istopatologica.
Nell’ultimo anno, ai pazienti in Slovenia è disponibile anche la biopsia prostatica fusion (combinazione di risonanza magnetica della prostata ed ecografia), più precisa nell’individuare piccole lesioni sospette nella prostata. In caso di diagnosi di carcinoma prostatico, si effettua una consulenza con l’urologo. Insieme si discutono le misure successive e si affronta l’argomento della malattia. Il carcinoma prostatico può essere monitorato attivamente, trattato chirurgicamente (asportazione completa della prostata), sottoposto a radioterapia o, nelle forme avanzate, a terapia farmacologica. La decisione terapeutica dipende da molti fattori, come il PSA, lo stadio della malattia, il punteggio di Gleason, eventuali patologie concomitanti, le condizioni generali, l’età, le aspettative personali del paziente e la prognosi di sopravvivenza. Per questo, prima della diagnosi, è necessario un colloquio approfondito con il paziente, valutando attentamente le conseguenze positive e negative della diagnosi stessa. I programmi di screening non hanno dato i risultati sperati nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma prostatico. Una diagnosi più precoce e precisa viene decisa individualmente nei pazienti più giovani con un rischio maggiore di sviluppare la malattia.
Il test urinario Select MDx è disponibile per gli urologi in Slovenia dall’inizio di quest’anno. In questo periodo abbiamo acquisito una notevole esperienza e posso confermare che l’utilizzo del test è appropriato. Con il test Select MDx è possibile, senza ricorrere alla biopsia, prevedere con un’accuratezza del 98% se il paziente presenta un carcinoma prostatico aggressivo oppure no. Sulla base dei risultati del test si decide come procedere con ulteriori indagini diagnostiche. Per la diagnosi definitiva di carcinoma prostatico è comunque necessaria la biopsia della prostata, ma i pazienti con test negativo possono evitarla. In Slovenia, per ora, il test Select MDx è a pagamento. L’esecuzione del test è semplice e indolore. L’urologo effettua un massaggio prostatico dal lato destro e sinistro. Dopo il massaggio, il paziente raccoglie l’urina in un apposito contenitore, dando importanza al primo getto. Il campione viene inviato per l’analisi al produttore del test nei Paesi Bassi. Nell’analisi vengono considerati anche i dati relativi all’età del paziente, eventuali anomalie della prostata, volume prostatico, familiarità per carcinoma prostatico e valore del PSA. L’Associazione Europea di Urologia ha già incluso il test Select MDx tra i metodi diagnostici per il carcinoma prostatico.
Per concludere, ribadiamo ancora una volta l’importanza della prevenzione. Sottoponetevi regolarmente a controlli urologici, monitorate il valore del PSA ed eseguite ecografie addominali. Cercate di condurre uno stile di vita sano, con molta attività fisica, un’alimentazione equilibrata, meno stress e riducendo l’eccesso di peso corporeo.
Autore: Assist. Simon Hawlina, dott. med., FEBU, specialista in urologia
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