
Fino a non molto tempo fa, si attribuiva ogni problema alla prostata, situata appena sotto la vescica, che con gli anni cresce e di conseguenza ostruisce l’uretra. Oggi sappiamo che, oltre alla prostata, esistono altre cause: tumore della vescica, tumore della prostata, ostruzione dell’uretra, prostatite, infezioni urinarie, calcoli nelle basse vie urinarie, nicturia, iperattività del muscolo vescicale… Tutte queste cause vanno escluse prima di prescrivere una terapia adeguata.
Ogni uomo con difficoltà urinarie necessita di una visita urologica. Si effettua un colloquio approfondito, un esame clinico della prostata tramite esplorazione rettale e si prescrivono esami diagnostici. Particolarmente importanti sono l’ecografia addominale con valutazione del residuo post-minzionale, l’analisi del PSA nel sangue, l’esame delle urine e l’uroflussometria, che fornisce una valutazione oggettiva del flusso urinario. Questi esami offrono un’ottima panoramica della gravità e della causa dei sintomi. Spesso, dietro a disturbi urinari lievi, si nasconde una patologia molto seria.
Per valutare i sintomi del paziente, il questionario IPSS (International Prostate Symptom Score) è di grande aiuto. Il questionario è composto da sette domande relative ai sintomi e una domanda riguardante la qualità della vita. Il paziente valuta la situazione con un punteggio da 0 a 5. Alla fine, i punti vengono sommati e si ottiene un risultato che indica quanto i sintomi incidono sulla vita del paziente. Se il paziente totalizza da 1 a 7 punti, si parla di sintomi lievi; da 8 a 19 punti di sintomi moderati; e da 20 a 35 punti di sintomi gravi.
Sono molto utili anche i diari minzionali, nei quali il paziente annota per alcuni giorni la frequenza delle minzioni e il volume di urina eliminato.
L’urologo valuta i risultati e decide se è necessario un trattamento. Nella fase iniziale, si cerca di alleviare i sintomi senza farmaci, fornendo istruzioni comportamentali mirate. Se ciò non basta, si prescrivono farmaci. Sono disponibili diversi tipi di medicinali, molto efficaci, che agiscono su recettori differenti e possono essere combinati. Se neppure i farmaci risultano efficaci, si ricorre alla chirurgia. Con varie tecniche chirurgiche si allarga il canale urinario nella zona prostatica, permettendo un migliore flusso di urina.
Per prevenzione, vi consiglio di evitare cibi eccessivamente speziati e un consumo eccessivo di caffeina. Mantenete una corretta idratazione durante tutta la giornata, limitando l’assunzione di liquidi alla sera. Evitate lo stress e cercate di muovervi molto.
Autore: Assist. Simon Hawlina, dott. med., FEBU, specialista in urologia
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